LONDRA – In una nuova causa intentata negli Stati Uniti contro Meta, 41 stati e il Distretto di Columbia hanno denunciato che due dei social media dell’azienda – Instagram e Facebook – non solo creano dipendenza, ma sono anche dannosi per il benessere dei ragazzi. Meta è accusata di aver messo in atto un “sistema per sfruttare i giovani utenti a scopo di lucro”, anche mostrando contenuti dannosi che li tengono incollati allo schermo.
Secondo un recente sondaggio, negli Stati Uniti i diciassettenni passano 5,8 ore al giorno sui social. Come si è arrivati a questo? La risposta è racchiusa in una parola: “coinvolgimento”.
L’impiego di algoritmi per massimizzare il coinvolgimento degli utenti è il modo in cui le Big Tech massimizzano il valore per gli azionisti, con profitti a breve termine che spesso prevalgono sugli obiettivi aziendali a lungo termine, per non parlare della salute sociale. Come afferma lo scienziato dei dati Greg Linden, gli algoritmi basati su “metriche di cattiva qualità” favoriscono “cattivi incentivi” e lasciano spazio a “cattivi attori”.
LONDRA – In una nuova causa intentata negli Stati Uniti contro Meta, 41 stati e il Distretto di Columbia hanno denunciato che due dei social media dell’azienda – Instagram e Facebook – non solo creano dipendenza, ma sono anche dannosi per il benessere dei ragazzi. Meta è accusata di aver messo in atto un “sistema per sfruttare i giovani utenti a scopo di lucro”, anche mostrando contenuti dannosi che li tengono incollati allo schermo.
Secondo un recente sondaggio, negli Stati Uniti i diciassettenni passano 5,8 ore al giorno sui social. Come si è arrivati a questo? La risposta è racchiusa in una parola: “coinvolgimento”.
L’impiego di algoritmi per massimizzare il coinvolgimento degli utenti è il modo in cui le Big Tech massimizzano il valore per gli azionisti, con profitti a breve termine che spesso prevalgono sugli obiettivi aziendali a lungo termine, per non parlare della salute sociale. Come afferma lo scienziato dei dati Greg Linden, gli algoritmi basati su “metriche di cattiva qualità” favoriscono “cattivi incentivi” e lasciano spazio a “cattivi attori”.